Mah… in pratica, questa famosa diversificazione come funziona???
E’ proprio necessario che mi riempia l’estratto conto di sfilze di titoli dai nomi astrusi?
Ma non si potrebbe fare un prodotto finanziario solo, che vada bene per tutte le stagioni?
E, soprattutto, se uno va meglio e uno va peggio… perché non abbiamo messo tutti i soldi in quello che è andato meglio???
Ormai da alcuni anni (26) svolgo la professione del Consulente finanziario e queste domande, giustamente, mi vengono poste con frequenza settimanale dai miei clienti.
Cercherò quindi di rispondere a tutti contemporaneamente con questa breve nota, sperando di essere chiaro, nonostante tutto.
Allora…
Scopo della diversificazione
Si cerca di diversificare un portafoglio finanziario perché in questo modo si persegue l’obiettivo di MINIMIZZARE IL RISCHIO, mantenendo al contempo la possibilità di RENDIMENTO inalterata.
E’ bene essere subito chiari. Per la Diversificazione vale un po’ quello che Winston Churchill diceva della Democrazia:
“È stato detto che la democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle altre forme che si sono sperimentate finora.”
Tradotto: La DIVERSIFICAZIONE é la soluzione perfetta? No. Ma è la meno dannosa tra le soluzioni sperimentate finora.
Molti anni fa l’Economist si inventò la storia di una signora che ogni capodanno decideva 1 solo mercato su cui investire.
Ogni anno, incredibilmente, indovinava il mercato che avrebbe guadagnato di più nei successivi 365 giorni. Questa sarebbe la soluzione perfetta!
Purtroppo la signora dell’Economist non è mai esistita!
Criteri di diversificazione
Di questo ho già parlato. Per farla breve, si cerca di sposare tra loro titoli e mercati che, in passato e a ragion veduta, hanno avuto un andamento DECORRELATO tra di loro, o, ed è sempre più difficile, perfino CORRELATO NEGATIVAMENTE.
DECORRELAZIONE= di due titoli il cui andamento non è reciprocamente influenzato o che non è influenzato per entrambi da un terzo fattore. Es.: Due titoli dello stesso settore, diciamo 2 titoli del settore energetico, saranno entrambi influenzati dall’andamento del prezzo del petrolio. Ecco…il contrario!
CORRELAZIONE NEGATIVA= di due titoli che hanno un andamento talmente decorrelato che finiscono per avere un andamento alternativo, ovvero quando sale uno, l’altro scende, e viceversa.
Purtroppo, come accennavo, nessuno è in grado di sapere se nei prossimi anni 2 titoli saranno correlati e quanto. Ci dobbiamo basare sull’esperienza passata e ci sono regole generali, ma nulla di certo.
Risultati della diversificazione
Una diversificazione riuscita male può rivelarsi un problema serio per i nostri soldi, perché nel momento in cui un evento nefasto li colpisce, reagiscono tutti quanti nello stesso modo, ovvero perdono valore!
Ad esempio, come abbiamo già detto molte volte, avere solo azioni di banche italiane, anche fossero 3 o 4, non vuol dire essere diversificati. Come avere solo titoli obbligazionari, solo polizze, ecc…
Bene… finora cattive notizie! Ma veniamo alle buone.
Vediamo una diversificazione ben riuscita. E vediamola in un periodo di alcuni dei mesi più drammatici della storia recente dei mercati: quelli a cavallo tra il 2019 e il 2020. Per fare questo esempio ho utilizzato due comparti sicav di società diverse, non dirò quali, entrambi con un livello di rischio simile. In matematica finanziaria, rischio si traduce VOLATILITA’: entrambi i titoli hanno avuto una volatilità di oltre l’11%. E’ tanto? E’ Poco? Non ci interessa.
Tra di loro i 2 fondi hanno avuto nel periodo una correlazione (in una scala che va da -1 a +1) di 0,44.
Quindi relativamente poco correlati tra di loro.
Invece di mettere 100 lire su uno dei 2, ne ho messe 50 in uno e 50 nell’altro.
Cosa ho ottenuto? Che la volatilità, quindi il rischio delle mie 100 lire, è DIMINUITO a 9,6%, solo perché ho unito 2 rischi SIMILI, ma DECORRELATI!
E il rendimento? Il fondo 1 dal 15/10/2019 al 15/09/2020 ha reso il 5.49%. Il fondo 2 il 5,52%.
L’unione dei 2 fondi, con un rischio più basso, ha reso di più di entrambi, il 5,69 %!!!!
Niente male, eh!?
Ovviamente questi sono risultati EX POST, ovvero non avrei potuto sapere prima il prodotto del matrimonio tra i due fondi. E non è detto che questo felice rapporto continui in futuro.
Questo però ci dice che un criterio importante, nel selezionare i titoli da inserire in un portafoglio, è quello della DIVERSIFICAZIONE, da perseguire con i mezzi imperfetti, ma spesso abbastanza efficaci, che abbiamo a disposizione.
P.S: In questi giorni ho scoperto il canale Youtube di un mio ex docente del corso EFA. Si chiama Rodolfo Vanzini e questi sono 3 suoi brevi, ma chiari, consigli.
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